Il Fronte e le Battaglie

Foto con dedica al fratello Alfredo eseguita prima di partire per il fronte.

Partenze per il fronte

Fu inviato al fronte come aspirante dei Bersaglieri e poi sarà aggregato al XVII° fanteria, seguendone le sorti.

Il suo reggimento è coinvolto nella X battaglia dell’Isonzo iniziata il 15 maggio; decimato il suo reggimento viene aggregato al XVII° fanteria (B.ta Acqui).

Furono assegnati il 23 maggio 1917 assieme alla Brigata Cosenza e Bologna ad occupare il saliente Hudi Log e la quota 232. come si evince nella storia della Brigata Cosenza per l’anno 1917:

“ … Il 20 si sposta sulla sinistra dell’Isonzo, tra Fogliano e Sagrado, e , il 23, tra Oppacchiasella ed il Vallone. E’ in pieno svolgimento la 10ᵃ battaglia dell’Isonzo, e alla brigata, passata temporaneamente alla dipendenza della 31ᵃ divisione, e, a sinistra, la linea tra le quote 220 est e 202. I due reggimenti della “Cosenza” sono, per la durata dell’azione, messi agli ordini del comando della brigata Bologna, insieme al 17° fanteria e a due battaglioni del 39°, riparti questi già molto provati durante le azioni dei giorni precedenti, e ridotti perciò ad un organico minimo. Il 243° e i due battaglioni del 39°, alla destra, si lanciano animosamente all’attacco: superano la prima e seconda linea austriaca, conquistano ed oltrepassano il paese di Hudi Log, tagliando fuori il saliente, e catturano parecchie centinaia di prigionieri e ricco bottino di armi e munizioni. I riparti si rafforzano subito sulle conquistate posizioni, ma, nella notte, un contrattacco nemico li obbliga a ripiegare sulle trincee di partenza, lasciando però alcuni nuclei avanzati nelle doline di Hudi Log. Frattanto, a sinistra, il II/244°, unitamente al 17° fanteria, muove all’attacco di q. 220, e, nonostante il fuoco micidiale di ben appostate mitragliatrici, conquista la linea di osservazione nemica.”

La borraccia crivellata di colpi che gli salvò la vita durante l'assalto

Attestato della prima medaglia d'argento al Valore Militare conseguita per l'assalto al saliente Hudi Log.

Battaglia Hudi Log

Il saliente Hudi Log fu zona di una storica e violentissima azione di guerra. Il 17° fanteria con il 39°, come scritto:

“ già molto provati dalle azioni delle giornate precedenti, e ridotte perciò ad un organico minimo ”

Sul lato sinistro, il 17° fanteria e il II/244 muove all’attacco di q. 220 e nonostante “il fuoco micidiale” delle ben appostate mitragliatrici austriache, conquista la linea d’osservazione nemica”.
L’aspirante ufficiale Tommaso Zoani partecipa a quest’azione lanciandosi per primo all’assalto e come scritto nell’attestato rimane gravemente ferito.
Durante questo attacco fu salvato dalla borraccia che impedì ai proiettili delle mitragliatrici nemiche di arrivare ad altre parti del corpo.
Presso la nipote, la Sig.ra Carla Granati si conserva questa borraccia crivellata di colpi, quale ricordo e cimelio di guerra.

Quanto sopra descritto ritroviamo nell’attestato di conferimento della medaglia d’argento al Valor Militare, conseguita durante l’assalto al saliente Hudi Log all’aspirante ufficiale nel 17° reggimento fanteria Zoani Tommaso da Roma:

“ ferito gravemente mentre si slanciava per primo all’assalto di ben munite posizioni nemiche, rimaneva al combattimento incitando e rincuorando i suoi uomini alla lotta.”

Gli furono prestati i primi soccorsi e poi fu portato nelle retrovie presso l’ospedale di campo per essere sottoposto agli interventi necessari. Ebbe una convalescenza e come da ricordi di casa, fu dichiarato inabile per le gravi ferite riportate.

Stemma "Fiamme Nere" del VI reparto d'assalto.

Battaglia Monte Grappa "Ca-Tasson 1443"

Tornò ugualmente volontario al fronte nonostante fosse sofferente di febbri malariche e fossero rimasti conficcati nella schiena dei proiettili (come risulta da documenti dell’epoca negli archivi di casa) e come riportato nel memoriale degli ex alunni dell’Istituto di S. Maria in Aquiro in Roma morti in guerra.

Tommaso Zoani viene assegnato al 21° Reggimento Fanteria ( Brigata Cremona); ma dal 2 settembre 1918 è volontario nei reparti d’assalto e come risulta dall’attestato della 2ᵃ Medaglia d’argento al Valor Militare, fa parte dell’epico VI Reparto d’Assalto con il grado di Tenente, come si evince anche dalla sua ultima foto.

Istantanea del combattimento durante l'infuriare della battaglia del 16 e 17 settembre 1918 (foto tratta dal libro Ermes Rosa "Gli Arditi sul Grappa")

Zona del combattimento, quota 1443. (foto 1923 E. Rosa)

Costone di "Ca-Tasson - quota 1443"
la trincea italiana che correva sul crinale. A sinistra il versante austriaco, lo spiazzo chiamato il "prato della morte" per i numerosi caduti austriaci ivi rimasti dopo un attacco notturno. (foto 1923 E. Rosa)

Riporto la storica descrizione di quella titanica battaglia e del cruento e aspro combattimento, come riportato nelle memorie del Capitano Ettore Viola nel libro, “Vita di guerra”.
Nell’elencare altri atti eroici ricorda anche il tenente Zoani che sicuramente conobbe.
Così descrive Ettore Viola l’azione sul Grappa, che riporto per sequenze ed in parte nelle fasi chiave:

“...il 14 settembre fu dato l’ordine di partire per il Grappa per attaccare e occupare quota 1443… nella notte del 15 settembre dopo la distribuzione di bombe e caricatori ci avviammo verso le trincee ... l’ordine diceva: “ All’alba del 16 settembre ... il VI Reparto d’Assalto attaccherà quota 1443 … alle tre e trenta viene sferrato l’attacco...”

Le artiglierie italiane non smantellarono le posizioni nemiche così l’attacco avvenne sotto un forte tiro di mitragliatrici che ci poteva colpire sul fianco e durante l’avanzata anche dalle spalle.
La prima ondata fu mietuta e in parte respinta, ci fu un disorientamento prontamente dominato e fu eseguito il riattacco sulla linea destra. Il capitano E. Viola alla testa della prima ondata e al comando di tre uomini occupa la posizione nemica, la vetta, e respingono un contrattacco.

Sulla base di quanto sopra descritto, il Tenente Tommaso Zoani fece parte di quest’azione e fu uno dei tre uomini che occupò la suddetta posizione nemica come si evince dall’attestato della medaglia che qui ripeto:

“...raggiungeva tra i primissimi la forte posizione nemica...”

Venne poi costituita una solida linea di difesa ed iniziarono sotto un tiro concentrato di artiglieria e mitragliatrici i contrattacchi nemici, undici, e furono impiegati dagli austriaci le loro migliori truppe d’assalto.

In questa fase, nel giorno 16 settembre 1918 durante un contrattacco nemico colpito in fronte ( forse da un cecchino), mentre difendeva la posizione lanciando delle bombe a mano, veniva ferito a morte il Tenente Tommaso Zoani.
Ritornando alla narrazione di Ettore Viola:

“ Per due giorni e due notti fu così ingaggiata intorno a quota 1443 una lotta titanica di arditi contro arditi, durante la quale rifulse il valore di entrambe i contendenti. ”

La narrazione va avanti descrivendo la difesa dai contrattacchi, le fasi di come il Cap. Viola fu preso prigioniero, di come si libera tornando tra le linee italiane, di come riprese, in modo definitivo, con un ulteriore attacco, la posizione di quota 1443 che al 12° contrattacco era vacillata.
(il capitano Ettore Viola per tale azione fu decorato di Medaglia d’oro al V.M. e divenne una figura epica e la sua azione leggendaria)

Tra pag. 154 e 155 la narrazione parla degli altri Arditi che si distinsero per l’eroico valore mostrato:

“...il capitano comandante 2° compagnia Benedetti (Tommaso Zoani faceva parte della 2°compagnia), gli aiutanti di battaglia Gentilini e Conti, il tenente Galli che morì in combattimento; i tenenti Gurfolino e Zoani, morti pure eroicamente; il tenente Fanelli, ferito; il caporale Casiraghi; il sergente Benassi; il caporal maggiore Levi e molti altri ”.

Attestato della seconda medaglia d'argento al Valore Militare sanzionata sul campo di battaglia per la conquista della posizione nemica poi difesa dai contrattacchi nemici fino alla morte.

La storica battaglia che si scatena il 16 e 17 settembre 1918 sul Monte Grappa a Casa Tasson q. 1443, sarà il suo grande momento di gloria e anche l’epilogo della sua giovane e provata vita.
Il 16 settembre 1918 gli Arditi del VI Reparto d’Assalto e, tra loro, il Tenentete Tommaso Zoani al comando del suo plotone si lanciano alla conquista di Ca’ Tasson, quota 1443, “quale irresistibile massa d’assalto” e lui alla testa del suo plotone conquista “la forte posizione nemica” nonostante l’intenso tiro d’artiglieria e delle mitragliatrici avversarie. Tale posizione fu mantenuta nonostante gli undici violentissimi contrattacchi nemici e “ l’infuriare del bombardamento”.
Nel mantenere la posizione, “mentre si difendeva con colpi di bombe a mano da un contrattacco nemico, fu colpito a morte da una fucilata alla testa”.

Quanto sopra descritto è riportato nella lettera del Generale De Marchis (C.te la 2ᵃ Div.ne d’Assalto) indirizzata alla madre dell’ 11 ottobre 1918; quali testimonianze raccolte dal Tenente dell’ardito Antonioli1 che lo hanno visto morire. (cfr. 9a lettera del Gen. De Marchis con sua morte) nello stesso documento s’apprende che: il suo corpo fu recuperato e sepolto nel piccolo cimitero di guerra, sul Monte Roccolo a quota 1503, ove fu messa una croce con scritto il suo nome. (cfr. lettera con sepoltura)
Il cimitero di Monte Roccolo non esiste più, ne risulta il suo nominativo nel sacrario sul Monte Grappa, forse è stato da lì translato e poi si è perso il suo nominativo, probabilmente quando nel 1935 fu fatto il monumentale sacrario sul Monte Grappa.
Il fratello Alfredo finita la guerra, più volte si recò sul M.te Roccolo alla ricerca del suo corpo, ma le ricerche non ebbero mai esito: pertanto risulta disperso. Per tale atto d’eroismo di storica importanza gli venne sanzionata sul campo di battaglia dalle Supreme Autorità la medaglia d’Argento al Valor Militare e nell’attestato leggiamo:

“ al Tenente 6° Reparto Assalto- Tommaso Zoani da Roma,Comandante il plotone all’assalto di una forte posizione nemica, ardito tra gli arditi, alla testa del suo reparto, la raggiungeva tra i primissimi e vi si manteneva saldamente nonostante l’infuriare del bombardamento e dei contrattacchi del nemico. Ferito a morte dedicò le sue ultime parole alla Patria.”